“Sono nato in una famiglia di imprenditori che da oltre un secolo è titolare di attività operanti in diversi settori, dagli autotrasporti (autolinee) all’imbottigliamento delle acque minerali, dal settore turistico-alberghiero a quello dei servizi per le imprese. Mi riferisco a delle realtà importanti nel tessuto produttivo calabrese: l’azienda di autotrasporti “Federico Autolinee Spa” (fondata nel 1929 da nonno Pietro), è stata portata avanti, fino ad oggi, brillantemente da mio zio Aldo Federico e Mangiatorella Spa (il più importante gruppo di acque minerali del Sud Italia), ideato e guidato magistralmente da
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mio zio Lillo Federico, che oggi purtroppo non c’è più. Sin da adolescente “seguivo” le attività di famiglia: è stata la “mia gavetta”, che è servita ad arricchirmi professionalmente facendomi acquisire un’esperienza che è stata utilissima nelle attività che ho intrapreso successivamente.”
1996…Impara l’arte e mettila da parte
Mi sono laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna. La mia vocazione non è mai stata quella di esercitare la professione di avvocato, ma ho sempre pensato che un imprenditore non potesse fare a meno di una formazione specialistica. La mia attività di professionista, quindi, in ambito legale è stata prestata, purtroppo, principalmente a seguito delle “attenzioni” che la criminalità organizzata ha rivolto alla società di autolinee di famiglia e a poche altre attività svolte sempre per conto di imprese. A partire dalla fine degli anni ’90, difatti, ho incominciato a lavorare anche su aziende mie, nate da progetti, che mi stavano molto a cuore.
1997 Progetto Stillaster
Il primo di questi progetti ha preso il nome dell’azienda che all’epoca ho costituito e che si chiamava Stillaster, una società la cui denominazione era legata al binomio Stilo – Lastre. Il riferimento è alle lastre termoformate e prodotti ad iniezione ovvero un semilavorato che poteva essere impiegato in vari settori, dai sanitari alla telefonia e ai computer, dalle automobili agli autobus fino alle preforme pet. Per quell’epoca era certamente uno dei primi e con un layout produttivo decisamente innovativo. La versatilità nel suo impiego difatti era davvero enorme e, a seconda del suo utilizzo, si arricchiva o meno di altre componenti. Avendo in famiglia l’azienda di acqua minerale e di autobus, mi sembrava un buon investimento il poter produrre, tra gli altri, prodotti ad iniezione e componentistica per gli autobus.
Ho presentato il progetto affinchè potesse essere finanziato dall’allora legge 488. Sono stato ammesso al finanziamento ma non finanziato per mancanza di fondi. Il progetto ha attirato anche l’attenzione dei media tanto che si sono pubblicati più articoli su riviste specializzate perché si trattava di un progetto davvero all’avanguardia.
Silvio Berlusconi
Sono stato contattato da Gianfranco Funari (ospite, successivamente, nel mio albergo di Riace), il quale mi ha proposto di andare a Milano per partecipare alla sua trasmissione offrendomi una occasione davvero unica, ovvero avere un faccia a faccia con Silvio Berlusconi sul tema “fare impresa nel mezzogiorno”. Con grande emozione ho partecipato a quella puntata di Allegro… ma non troppo, questo il nome del programma di Funari su Antenna 3, e anche a molte altre puntate ancora. Berlusconi fu colpito dal mio progetto e mi ha invitato a portarlo avanti. Io all’epoca avevo 29 anni. Ho avuto modo, in quel periodo, di intraprendere diverse relazioni la maggior parte delle quali conservate nel tempo.
2005 Ideazione di un’azienda di servizi alle imprese: consulenza aziendale.
Negli anni immediatamente successivi e, precisamente, fino al 2001, mi sono anche occupato di una delle aree commerciali di Mangiatorella. Successivamente mi sono detto che, avendo maturato una buona esperienza in ambito aziendale potevo sfruttare questa risorsa per metterla al servizio di altre imprese. Avevo creato rete e quindi volevo attuare delle sinergie: pensavo, e lo penso tuttora, che il fare squadra e il fare sistema fosse qualcosa che permettesse di andare avanti non solo se stessi ma tutte le persone coinvolte, unitamente al territorio in cui si svolge la propria attività. Quindi ho studiato il modo per portare avanti quello che avevo in mente. Venendo dal mondo dell’impresa ed essendo un imprenditore nel dovermi rivolgere, a mia volta, ad imprenditori la difficoltà maggiore che ho riscontrato all’epoca era la diffidenza dei “colleghi” cui volevo fornire la mia consulenza poichè mi vedevano come uno di loro e non come professionista. Ho spiegato loro che essere imprenditore è un valore aggiunto che il professionista non può avere. E la cosa ha funzionato.
2008 La creazione della prima società di consulenza aziendale
Ho deciso di creare, quindi, la mia società di consulenza aziendale con cui ho iniziato a operare avendo come obiettivo quello di strutturare le aziende. Numerosi sono stati gli incontri che ho fatto per promuovere l’iniziativa imprenditoriale lavorando anche con diverse realtà associative. Il nostro piccolo imprenditore “tipo”, specie nel mezzogiorno, è ancora un po’ diffidente verso queste realtà consulenziali: egli non solo porta avanti la propria azienda facendo quindi il suo mestiere di
imprenditore ma, al contempo, si sente anche un po’ avvocato, commercialista, geometra, architetto, esperto in marketing e comunicazione, e quant’altro occorra. Quando gli si propongono, dunque, delle competenze così specialistiche per migliorare la sua attività e/o risolvere i suoi problemi non le prende troppo sul serio e, in buona fede, non ne comprende subito il valore aggiunto. Questa è una cultura molto radicata nelle piccole e medie imprese, una cultura che le “ghettizza” e che limita le potenzialità di quello che potrebbero fare. Per arrivare alla fiducia nei confronti di una tale figura professionale dovrà allora trascorrere un lasso di tempo, più o meno lungo, in cui deve conoscerla personalmente, capire il tipo di persona, spenderci del tempo insieme perché deve farsi un’idea di come il professionista interagisce con lui…perciò, prima di arrivare alle competenze vere e proprie, trascorrerà qualche mese salvo poi, una volta radicato il rapporto, chiedere consulenza anche sulle cose minime: a quel punto non ti molla più !
2020 La nascita di Gestional Managment
Nel 2020 è nata la Gestional Managment Srl… Tramite la GM io e gli affermati professionisti specializzati nelle varie discipline ci occupiamo di tutte le problematiche aziendali: dalla strutturazione alla ristrutturazione, dalla consulenza di direzione a quella gestionale. Con la consulenza gestionale e quindi anche con l’analisi dei costi si verifica l’andamento generale dell’attività al fine di comprendere come l’imprenditore gestisce, di fatto, la sua azienda. Essa ricomprende un po’ tutto: dalla gestione alla direzione e al management aziendale. Il controllo di gestione è sempre alla base, perché bisogna sempre capire dove ci si trova e dove si vuole andare e quanto sta tra queste due cose, cioè tra il punto di partenza e quello di arrivo. Con appositi studi di mercato possiamo far aumentare le vendite alle aziende anche a livello internazionale sempre che vi siano le condizioni aziendali. Un altro grosso problema, ad esempio, che affrontiamo spesso e soprattutto nelle aziende a carattere familiare, è l’avvicendamento generazionale e la difficoltà nel gestire la comunicazione e, conseguentemente, le relazioni. Manca il dialogo o, comunque, questo non è corretto. Non si sa comunicare. Tra parenti, con un insieme di ruoli e di competenze differenti, è molto difficile mettersi d’accordo e trovare una gestione serena e condivisa. Quello che ha fatto l’avvocato Agnelli quando si è trattato di scegliere chi mettere alla guida del Gruppo non è da tutti anzi appartiene a pochissimi. L’imprenditore lungimirante dovrebbe, difatti, partire dall’assunto che l’azienda deve sopravvivere a sè stesso e fiorire e crescere di per sé. Dovrebbe pensare, innanzitutto, alla continuità e a chi è in grado veramente, tra le persone che competono per assumerne la direzione, di assicurarla. Essere imprenditore significa avere una prospettiva di sguardo differente, è quasi come un dono: se lo si possiede lo si può coltivare, perfezionare e migliorare. Con la Gestional Managment, riusciamo a intervenire con successo anche in situazioni molto critiche relative ai passaggi generazionali nelle aziende con il supporto di specialisti. Altro aspetto di cui mi occupo è la ristrutturazione aziendale, altra faccia della medaglia della strutturazione. Sono poche le aziende strutturate o, piuttosto, lo sono nel modo in cui l’imprenditore è stato in grado di farlo. Infatti nella realtà, il più delle volte, la strutturazione non è adeguata alle esigenze dell’azienda: i processi sono
farraginosi, le relazioni tra i diversi comparti non sono fluide, si riscontrano “colli di bottiglia” e molte altre problematiche. Quanti passaggi ci sono, ad es., da un ordine alla fatturazione? Un piccolo dettaglio come questo può influire in modo importante sui costi e sui ricavi. La ristrutturazione aziendale ha tante facce e può passare difatti attraverso molteplici elementi, quale ad esempio quello dei costi, problema spesso presente per le aziende: tramite la consulenza riesco a intervenire su questo così come su molti altri problemi al fine di offrire ai Clienti ancor più di quello che si aspettano.